domenica 15 maggio 2011

Sull' Articolo di Asor Rosa

Questo articolo muove una critica diretta alla "opposizione" al regime, compresa quella del Fatto Quotidiano, che ha preso compatta le distanze da Asor Rosa senza capire che ha ragione, e anzi è estremamente lucido.
Quando confronta la situazione italiana attuale a quella della Germania del '33, con Hindenburg che cede per stanchezza senile e dopo lunghi tentennamenti conferisce a Hitler la carica di Cancelliere, con i rappresentanti più importanti dell’alta borghesia tedesca che pur piene di dubbi stanno a guardare, fa un paragone che per esattezza fa paura. Noi che adesso siamo a sperare che il vecchio Napolitano, da solo, tenga e non gli permetta di demolire quel poco che rimane delle garanzie Costituzionali, siamo nella stessa situazione. E il regime, come quello di Hitler, è composto da un unico capo folle-delinquenziale circondato da complici senza scrupoli, invasati, opportunisti, servitori, puttane, lacchè, e idioti totali.
Prova a immaginare la faccia di Napolitano con i baffoni alla Nietzsche e l'elmo a punta prussiano, e dimmi se non ti viene un brivido lungo la schiena tanto è azzeccato il paragone.

Certo la soluzione che propone Asor Rosa è improbabile, ma l'unica alternativa possibile, la guerra civile, lo è anche di più. Asor Rosa non è un vecchio rincoglionito, è uno che la storia la conosce, e sa che quando il punto di non ritorno è superato, e nella presente situazione lo è, non si torna indietro e l'unica via d'uscita è l'atto di forza. Ci sono due possibilità in questi casi: l'atto di forza dal basso, l'insurrezione; e l'atto di forza dall'alto, il golpe.

Per la prima non siamo pronti. Non siamo capaci, credo, di fare come gli Egiziani o i Libici: occupare le piazze senza tornare a casa alle sette e mezzo per cena, ma restando lì ad aspettare la reazione del regime, per contro-reagire e scatenare la guerra civile (come in Libia), oppure attendere la resa del regime, con il boss che molla il potere e scappa ad Antigua con dei sacchi di soldi una aeroplanata di puttane (come in Egitto) mentre i suoi servi si danno al si salvi chi può.
Il popolo italiano è stordito dalle tivvù, e a parte una minoranza consapevole non si è accorto di nulla.
Come nel regime fascista, vive nel mondo di Avalon creato dalla propaganda del regime, convinto che sia tutto regolare, che la "democrazia" sia ancora tale, che vada bene così.
Come nel regime fascista, il panem et circences gli basta: la situazione economica ristagna da venti anni e le condizioni delle famiglie sono le peggiori d'Europa, ma finché la fame non arriverà al punto di commissariare il prezzo il pane, la propaganda del regime riuscirà a far credere a questi allocchi che va tutto bene, e che se qualcosa va male è colpa dei comunisti.
E dato che, finché siamo dentro l'Europa almeno, le condizioni minime di sopravvivenza sono e saranno (si spera) salvaguardate, non siamo maturi per la rivolta.
Eppure la reazione di piazza, se ne fossimo capaci, forse potrebbe servire (infatti la temono: guarda con quale terrore attendevano le manifestazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia) e potrebbe forse fermarsi prima della guerra civile. Forse il lurido potrebbe scegliere la strada di Mubarak, non quella di Gheddafi, e scappare; per una repressione con i carri armati all'interno dell'Europa non ci sono le condizioni. Purtroppo però non siamo all'altezza, e finché il lurido controllerà i giornali e le televisioni stordicervelli il lotto dei consapevoli sarà sempre troppo esiguo.

Dunque, dice Asor Rosa, rimane solo la seconda. E la storia ci insegna che non è impossibile affatto. Anzi. La democrazie occidentali sono nate da delle elites borghesi che nei primi periodi dovettero cospirare, perché erano in minoranza. La prima Costituzione liberale della storia, la Costituzione di Cadice del 1812, fu proclamata da un gruppo di militari, grandi borghesi e intellettuali illuminati in un momento in cui il re di Spagna era distratto perché impegnato da Napoleone. Nel dollaro USA stanno simboli massonici perché la democrazia negli USA si diffuse e si impose con metodi non-democratici, proprio come suggerisce Asor Rosa, tramite società segrete composte da gruppi di intellettuali e grandi borghesi.
La Giovine Italia di Giuseppe Mazzini era una società segreta composta da intellettuali, grandi borghesi e militari.
Oggi la massoneria si è ridotta a un comitato d'affari semi-leciti finalizzata al favore di scambio, che male si distingue da una mafia, o nelle ipotesi migliori a una specie di circolo hobbistico dell'ospedale geriatrico. Ma nella sua origine non era questo, era un consesso di Uomini di Valore, che non inciucciava con il potere ma cospirava contro di esso, assumendosene i rischi e pagandone le conseguenze. E proprio in questo stava il Valore. Per questo, con ragione, come gli USA anche noi nelle commemorazioni risorgimentali ricordiamo questi massoni come degli eroi. Perché a leccare il culo ai potenti, come fa giuliano ferrara, non si è eroi; lo si è a lottare contro i potenti, in nome dei propri principi.
Allora, viene da chiedere: dove sono i Massoni, adesso?
Se Giuseppe Mazzini fosse qui ora, si metterebbe in fila per leccare il culo di berlusconi anche lui, o cospirerebbe contro il regime, come contro i Savoia?
Perché nel momento in cui la democrazia collassa in regime, e tutte le garanzie costituzionali sono saltate, la funzione storica della Massoneria, che si era esaurita con la strutturazione delle democrazie moderne nella forma liberal-borghese, torna ad essere attuale.
Quella segretezza, tratto distintivo della Massoneria, quelle carnevalate dei cappucci e dei compassi, dei maestri e gran priori, tornano ad avere un senso. Se tu vieni introdotto in una riunione segreta dal tuo maestro, e parli con quattro uomini incappucciati senza sapere chi sono, poi non puoi andare a denunciarli. Se anche sei un infiltrato del regime, tu non puoi fare il delatore, puoi denunciare solo il tuo maestro.
E' un meccanismo di sicurezza tipico delle società segrete che devono proteggersi, simile a quello delle cellule terroristiche; che ha una logica diversa da quella di vecchi rincoglioniti che giocano al klukluxCLUB del compassino, o che non vogliono far sapere alle mogli o ai carabinieri le porcate che fanno.
Si tinge di un colore diverso, non fa schifo, ora: torna ad essere nobile, come fu due secoli fa.
Non ci sarebbero gli estremi per farlo di nuovo, adesso? No?
Immaginiamo una riunione in un palazzo romano, in cui si incontrassero Gianfranco Fini, Luca di Montezemolo, il capo di stato maggiore della Marina Bruno Branciforte e un generale dei carabinieri, poi Sabino Cassese, Edmondo Bruti Liberati, Mario Draghi, Il cardinale Tarcisio Bertone, e un emissario della Regina d'Inghilterra.
Una riunione così io me la immagino, chi sa perché, al Ghetto Ebraico, così facciamo il complotto "demo-pluto-giudo-massonico".
Ebbene, avrebbe ragione, questa riunione, di esistere? Avrebbe un senso? E avrebbe ragione di essere segreta? A me pare proprio di sì.
E mi pare che gli estremi per battere questa strada ci siano tutti, anzi che sia l'unica alternativa pensabile alla rassegnazione o alla guerra civile, essendo falliti tutti i tentativi di abbattere il regime per vie istituzionali, ultimo quello del 14 dicembre.
Ai Massoni italiani dico: Massoni, dove siete? Tutti nella P2 con la lingua felpata e la mano sul portafogli? O a giocare col compassino? Deve tornare Garibaldi a mollarvi un calcio nel culo e svegliarvi? Deve pensarci un "comunista" come Asor Rosa a ricordarvi come si fanno le rivoluzioni Liberali?
Ad Alberto Asor Rosa, invece, non ho niente da dire. Ha ragione.
L'unico appunto che gli farei è che scrivendo quell'articolo ha dato il destro, pure lui, alla propaganda di regime, e infatti giuliano ferrara lo ha sfruttato subito pro domo sua.
Queste cose non si scrivono, si fanno. Ma un vecchio professore di Letteratura italiana della Sapienza che altri strumenti può avere, diversi dallo scrivere?

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